Nell’angolo di un crocevia, subito fuori le antiche mura del borgo sta il Santuario, che è anche la chiesa Madre del Paese, dedicata a Santa Maria dell’Alno. Fu eretta come oratorio nel 1526 e dedicata nel 1592 alla Congregazione del Santissimo Rosario, successivamente restaurata ed “imbarocchita” nel 1750. L’elegante campanile del 1810 svetta su tutta la vallata sottostante e sembra richiamare i fedeli per visitare la Madonna, ma anche per ammirare, nella chiesa, le tele Seicentesche della Madonna del Rosario della bottega di Francesco Solimena; la tela della Natività di pittore locale e lo splendido organo del XVIII posto in cantoria sopra il portone di ingresso, citato nei protocolli del notaio Giovanni Luca De Petris di Forcella, abitante a Canzano. Un atto notarile rogato il 10 agosto 1721 tra Feliciano Fedele, organaro di Camerino, e don Simone Tori, procuratore della chiesa di S. Maria dell’Alno di Canzano “… si è convenuto con il venerabile clero di questa terra, precedente pubblico parlamento, di fare l’organo nuovo nella venerabile chiesa [Santa Maria dell’Alno] nell’istessa forma che il detto sig. Feliciano ha obbligato farlo nella venerabile chiesa di S. Flaviano di Giulia nova a sette registri …”. Feliciano Fedele era il capostipite di una famiglia di valenti organari Fedeli – Fedri attivi nell’Italia centrale per oltre due secoli. All’interno dell’organo recentemente è stato rinvenuto un cartiglio con la scritta: “Quest’organo fu costruito a spese del rev.do don Biagio De Martiniis nel 1924”, insieme ad un biglietto con l’indicazione della ditta che aveva eseguito il lavoro: “Premiata fabbrica d’organi della scuola lombarda-veneta Vincenzo Di Pietro e C. via S. Giuseppe Teramo”.
La leggenda
È decisamente singolare, soprattutto per la sua nascita e sebbene presenti caratteristiche ed aspetti simili alla devozione di moltissime altre località abruzzesi e centro-meridionali, il culto di Santa Maria dell'Alno, nei pressi di Canzano, culto che ha preso il via sul finire del 1400.
Il 18 maggio 1480 Floro di Giovanni, un contadino che viveva nelle vicinanze di Canzano, mentre arava la terra a circa un terzo di miglio dalle mura del paese, vide a un tratto, attorno alle ore 18, inginocchiarsi i buoi. Attonito per l'avvenimento, che subito percepì come straordinario e non naturale, alzatosi dalla piegatura sull'aratro, osservò sopra un albero di pioppo bianco conosciuto come Alno, (l’Ontano) una maestosa Signora, al cui cospetto anch'egli si prostrò. Allora udì: "Io sono la Regina del cielo: va in Canzano e dì a quel popolo essere mia volontà che si edifichi una chiesa in mio onore nel piano di Castellano".
Floro corse a Canzano e raccontò nel miglior modo di cui era capace la visione ed il messaggio; ma lungi dall'esser creduto, fu deriso e beffato, per cui ritornò mesto al lavoro. Il giorno seguente, alla stessa ora, comparve per la seconda volta la Vergine a Floro, che arava lo stesso terreno. Subito prostratosi, con rispetto e dolore, le riferì il rifiuto dei canzanesi. Ella disparve senza aver proferito parola. Parlò però all'indomani, 20 Maggio, quando sempre alle ore 18 apparve per la terza volta al fortunato ma pure sgomento contadino. Gli impose di rientrare a Canzano, e montare, a prova del vero, sul cavallo indomito di Falamesca De Montibus e di lasciarsi pieno di fiducia guidare da tale cavallo, il quale avrebbe disegnato il sito in cui avrebbe desiderato che venisse eretta la chiesa. Floro si dichiarò pronto mentre si adunava un gran folla. Il cavallo era bello ma insieme feroce, tanto che il suo stesso padrone non gli si accostava più. Il Signore Falamesca condiscese all'esperimento. I numerosi astanti temevano che all'entrar Floro nella stalla, il cavallo gli si sarebbe volto contro con morsi e calci, ma quale non fu la meraviglia allorché lo so vide mansueto lasciarsi condurre nel Piano del Castellano. Qui, il cavallo girò tre volte intorno ad uno spazio, ed infine si inginocchiò, e curvò la testa sino a terra. La folla che lo aveva seguito in silenzio vide nel fatto un segno della volontà di Dio e della Vergine. Cominciò allora la costruzione del tempio entro il perimetro tracciato dal cavallo e si avviò la festa popolare e religiosa, che si ripete ogni anno ancora oggi, dal 18 al 20 maggio.
La preghiera
O Maria, vi salutiamo, riconosciamo ed acclamiamo come la sola, vera ed assoluta padrona di Canzano, del suo territorio, dei suoi campi, delle sue vigne, dei suoi oliveti e delle sue case: padrona soprattutto dei nostri cuori.
Governateci e reggeteci, Signora bella ed amabile: comandate e sarà gioia di tutti l'obbedirvi. Fedeli a Voi saremo fedeli anche a Gesù, vostro figlio è Dio nostro, che adoriamo nel Santissimo Sacramento.
Ave Maria
Inno alla Madonna dell'Alno - autrice Suor Eugenia, fine anni ‘50
O Vergine Soave
Divina creatura
quando ti disse Ave
un angelo del ciel!
Madre tu fosti allora
del nostro Redentor
madre sul nostro alno
Regina dell’amor.
Ritorni in ogni terra
la pace di gioir
cessi il fragor di guerra
dei popoli il Martir!
Per noi, o madre cara
prega prega il Signor
madre sul nostro alno
Regina dell’amor
madre sul nostro alno
Regina dell’amor!
Inno popolare (sull’aria di: “Ti salutiamo, Vergine”)
Sull’albero scendesti
Per dare a noi la mano.
La gloria di Canzano,
o Vergine, sei tu.
Ritornello
Prega per noi, Maria
Madonna del perdono,
ci ottieni il grande dono
di pervenire al ciel.
Dall’alno benedetto
Le grazie dispensasti.
Pietosa riguardasti
La nostra terra ognor.
Noi come Floro docile,
Udita la Tua voce,
Tu rendi ognun veloce
Tu, madre, nel seguir.
Le grazie tue celesti
Su noi, deh!, rinnovella,
ascolta la favella
dei figli Tuoi quaggiù.
Tu, di Canzano nostra,
Sii sempre onore e vanto.
Ci copri col tuo manto,
ci porti in Ciel con te.
La devozione - La Festa
I giorni della festa sono tre: il 18,19,20 maggio e stanno a rievocare i tre momenti delle apparizioni. Anche i luoghi sono diversificati e sono il Santuario in paese e la Cappella del perdono, in campagna, dove c’è ancora l’alno dell’apparizione.
18 maggio: la mattina solenne processione con la statua della Vergine da Canzano alla cappella del Perdono, accompagnata dalla Banda Città di Canzano.
In serata Santa Messa all’aperto al Perdono, officiata dal Vescovo. All’apertura della messa viene intonato l’Inno alla Madonna dell’Alno, cantato dal Coro Parrocchiale
19 maggio rievocazione dell’Apparizione: momento di devozione e preghiera
20 maggio: nel pomeriggio, la statua della Madonna ritorna al santuario con una solenne processione e accompagnata dai bambini della Prima Comunione e dalla Banda.