Il centro storico di Azzinano tradisce la tipica architettura abruzzese montana e sembra una “bomboniera” con le case addossate le une alle altre, i vicoli stretti e ombrosi, gli acciottolati che rivelano una maestria antica, e tante pitture murali che illustrano i giochi escogitati dai bambini, quando non esistevano la televisione e la play station.
La proposta dei Muri Dipinti di Azzinano conferisce quindi un valore aggiunto al già virtuoso circuito di arte e cultura del distretto della Valle Siciliana che si propone, altresì, quale sentiero da sfogliare con quel garbo tipico dei nuovi turisti del terzo millennio, amanti di alternative al tutto scontato e confezionato, dove il viaggiare può essere di per sé un’arte in pieno plain air, in una “ Italia minore” capace di meravigliare.
Azzinano è un paese che rappresenta un patrimonio turistico poco conosciuto ed al di fuori dei grandi itinerari del turismo massificato, considerato a torto "minore".
Così, dal 2001, grazie all’iniziativa della Proloco che ha inventato un concorso per rianimare il borgo rimasto con pochissimi abitanti, si sussegue la realizzazione di murales – in stile naif – da parte di un nucleo di artisti dando vita ad un borgo magico in cui l'allegria del passato e i giochi dei bambini rivivono sui muri delle case. Una galleria d’arte a cielo aperto che ogni edizione si arricchisce di nuove “tele” dipinte frutto dell’estro di tanti artisti provenienti da tutta Italia ma che rigorosamente devono rispettare il tema .
Azzinano, è un museo a cielo aperto visitabile gratuitamente ogni giorno dell’anno ad ogni ora del giorno che ha ormai acquisito una sua importanza sia dal punto di vista artistico, proprio per lo specifico carattere naif dei murales, che da quello sociologico per il voler proporre la memoria di giochi ormai antichi rappresentando anche gli strumenti spesso auto-costruiti di quei giochi.
Così, cavalli fatti con manici di scopa, spade di legno, bambole di pezza, biglie, tappi, dadi, corde, fionde, slitte, cerchi e trottole ornano le case del paese. Insomma, un armamentario di vecchie cose trovate nei cassetti di casa o nella cantina e pazientemente riadattate secondo le oltre cinquanta opere che raccontano i giochi popolari di una volta. Dalla mosca cieca al nascondino.
Giochi di antica fattura realizzati con materiale povero e d’uso quotidiano conservati nelle case private e messe a disposizione del turista per cimentarsi seguendo la tradizione contadina dove il gioco era sempre un’esperienza spensierata vissuta all’aria aperta in compagnia di amici.
Nel paese in cui sono state ritrovate delle tombe risalenti al neolitico e che testimoniano la sua antica identità, tra le case e gli edifici tipici dell’architettura montana dell’Abruzzo che addossati l’un l’altro si affacciano sugli stretti vicoli che attraversano il paese. Ed è proprio qui, tra le stradine, che sui muri sono conservati i ricordi più belli dell’infanzia raccontati con colori vivaci e disegni incantati.
Alzando lo sguardo appena al di sopra dei tetti invece, si può ammirare un altro spettacolo, quello del massiccio del Gran Sasso d'Italia che sembra osservare incuriosito le pareti colorate del borgo.
La "Ligabue" d'Abruzzo: Annunziata Scipione
L'idea di dare un tocco di colore a questa graziosa frazione dell'entroterra abruzzese, è frutto dell'iniziativa degli stessi abitanti motivati anche dalla propria compaesana Annunziata Scipione, un'artista naif che ha avuto l'onore di poter lasciare impresso il suo talento sui muri del suo paese.
Vivace e volitiva, Annunziata Scipione fu faro e polo attrattivo per altri pittori anarchici come lei, che non cedono alla tirannia di un’arte codificata e si lasciano piuttosto ispirare dal guizzo estemporaneo e dalla creatività.
Il lavoro artistico della Scipione inizia a profilarsi in modo sistematico tra la fine degli Anni Sessanta e l’inizio degli Anni Settanta (le prime sculture sono del 1968 e inizia a dipingere nel 1972).
La vita
Annunziata Scipione, nata in una famiglia contadina, è l’ultima di sette figli. Frequenta la scuola primaria solo fino alla terza elementare. Sin da bambina è dotata di uno straordinario talento artistico, che però nasconde fino a circa 40 anni, quando comincia a realizzare, con tecniche apprese da autodidatta, vere e proprie sculture lignee (1968) e dipinti, soprattutto olii su tela (1972). Già nel 1974/75 comincia ad affermarsi a livello nazionale e internazionale, esponendo anche a Parigi e a Londra. Molto apprezzata da Cesare Zavattini, partecipa a sette edizioni del Premio Nazionale dei Naїfs, da lui istituito a Luzzara (Reggio Emilia).
L'arte Naif è la rappresentazione di una società umile e contadina attraverso uno stile semplice e tecnicamente imperfetto, un'arte che si presta perfettamente con il tema dei giochi di una volta e che hanno permesso ad Azzinano di entrare a far parte del Club nazionale dei Paesi Dipinti ed è conosciuta come "la Luzzara della Valle Siciliana".
Le opere iconiche della pittrice Annunziata Scipione, nata proprio ad Azzinano ma scomparsa nel 2018, sono conservate nel Museo nazionale Arti Naïves di Luzzara, insieme ai capolavori di Antonio Ligabue. Inoltre, il Comune di Tossicia ha dedicato una sala del Museo Etnografico a un gruppo dei suoi capolavori.
Il pittoresco borgo è stato inserito anche nel Club nazionale dei Paesi Dipinti ed è noto come “La Luzzara della Valle Siciliana”, mentre i suoi muri color pastello vengono descritti come “Muri d’Autore”. Se vi trovate dalle parti di Teramo, non perdetevi questo gioiellino, a maggior ragione se siete in compagnia di bambini. Resteranno incantati!