Ciak Tour prende vita nel 2020, con l’obiettivo di realizzare un progetto didattico per l‘indirizzo di Accoglienza turistica dell’Istituto Di Poppa Rozzi di Teramo, al fine di rendere significativo l’apprendimento delle discipline curriculari e onorare i Patti di Comunità stipulati tra la scuola e le istituzioni locali, per la conoscenza e la promozione turistica della provincia teramana. Sono gli anni della pandemia, del distanziamento sociale, della didattica digitale e di un mondo che deve imparare a viaggiare sulle strade del web, cercando di annullare le distanze, i confini e l’isolamento. Il 2020 è anche l’anno del Giubileo straordinario di San Gabriele dell’Addolorata, il santo dei giovani, il più popolare in Abruzzo e tra i più popolari nel mondo. E allora, come fare a cogliere l’occasione del Giubileo di san Gabriele, riallacciandosi alla tradizione del pellegrinaggio devozionale, e così promuovere l’Abruzzo teramano nel mondo immobilizzato dal lockdown?
L’esperienza del lockdown ci ha insegnato che, se non si può stare in presenza, facciamo scuola in dad; se non si può viaggiare fisicamente, si può farlo in rete.
L’approccio didattico ha inteso considerare il paesaggio come un linguaggio: qualcosa da leggere, riconoscere, interpretare, percepire, ascoltare e descrivere, come testimonianza della storia geologica ed antropologica del territorio: ciò che è sedimentato in un profilo paesaggistico, racconta dei suoi abitanti in una perfetta correlazione tra civiltà e natura; considerando anche la definizione data dalla Convenzione Europea del Paesaggio (20 ottobre 2000): Paesaggio designa una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle persone, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e\o umani e dalle loro interrelazioni.
Il paesaggio rappresenta un elemento chiave del benessere individuale e sociale ed implica la salvaguardia, la gestione e la progettazione. Il paesaggio configura la forma estetica del territorio, creata dall'azione cosciente e sistematica della comunità umana che vi è insediata, che agisce sul suolo e che produce i segni della sua cultura. Attualmente, quindi, si riconosce il paesaggio come bene culturale a carattere identitario, frutto della percezione della popolazione.
Gli elementi naturali che caratterizzano il territorio ed il paesaggio della provincia di Teramo sono la terra, l’acqua, le rocce, i boschi. Ecco, allora, il mare Adriatico, il cui nome, secondo la versione dello storico Paolo Diacono, deriva da Hadria, oggi Atri, leggendaria città natale di Ponzio Pilato, con la costa bassa e sabbiosa, marcata da torrioni medievali quali il torrione di Carlo V a Castrum Truentum (Martinsicuro), la Torre Acquaviva o Migliori a Giulianova, la Torre di Cerrano a Pineto, situate in punti strategici, su collinette rialzate ed in prossimità delle foci dei fiumi, per l’avvistamento e la difesa contro gli attacchi dei turchi e dei pirati. Ancora l’acqua nei fiumi che disegnano il paesaggio pretuziano formando le ricche vallate del Vomano, del Mavone, del Tordino, del Salinello, del Vibrata. Quindi la terra, con campi di ortaggi e cereali nelle vallate, un tempo risaie, che cedono il passo, sulle colline, ai vigneti del Montepulciano e del Pecorino e agli uliveti. Infine, le rocce dolomitiche del Gran Sasso, i boschi dei monti della Laga, i pascoli d’altura nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, che custodiscono i segni ancestrali della presenza dell’uomo, come le città, i borghi, i monasteri, i Santuari.