Ciak Teramo

Campli

Campli, che si affaccia assieme a Civitella sulle valli della Vibrata e del Salinello con le ampie vedute del Gran Sasso, della montagna dei Fiori e delle gole del Salinello, deve la sua fama a storie di prestigio e nobiltà, essendo stata dominio della potente famiglia Farnese e di Margherita d’Austria. La Città era divisa, intorno al 1271 in due quartieri; ampliata nel secolo successivo con i quartieri di Castelnuovo ad oriente e di Nocella ad occidente, ad essa collegati dai ponti sul Siccagno e sul Fiumicino.

Alla nobile e potente famiglia romana dei Farnese, la città di Campli deve un passato di ricchezza alla promozione della lavorazione e del commercio della lana, nella valorizzazione della cultura e delle arti, ed una eredità di Bellezza che ci circonda: la piazza Farnese, con il suo Palazzo costruito intorno al 1226), oggi sede del Municipio, ma che ospitò il primo spazio teatrale costruito in Italia (1520); la Cattedrale di Santa Maria in Platea, il Convento francescano di San Bernardino, per il quale Giacomo da Campli realizzò il polittico della Madonna del Melograno, e Matteo da Campli e Sebastian Majewski realizzarono gli affreschi. Citiamo inoltre le chiese di San Paolo, di San Francesco, e la benedettina chiesa di San Pietro a Campovalano, dalle morbide e possenti forme romaniche, che al suo interno mostra pregevoli affreschi e la statua in terracotta di madonna con Bambino, opera della scuola ceramica di Nocella. La chiesa insiste su un sito ben più antico: una necropoli protostorica, con oltre seicento tombe italiche scoperte nel 1967, ricchissime di corredi funerari, che ora rivivono negli allestimenti del Museo Archeologico.

Campli, dal 1539 fu città Ducale, la preferita di “Madama Margherita” (Margherita d’Austria, figlia di Carlo V, sposa di Ottavio Farnese), che le donò altra Bellezza, caratterizzandola con eleganti edifici porticati come la Casa del Farmacista e la Casa del Medico con uno stupendo loggiato; vi istituì un teatro, un ospedale, la Zecca, la sede Vescovile, la Collegiata di santa Maria in Platea. Quest’ultima, ex Cattedrale, eretta a collegiata nel 1395, risale all’XI sec., vide l’ampliamento a tre navate con bellissimo soffitto ligneo dipinto da Teodoro Donato, e nel XIII e l’aggiunta del campanile di Antonio da Lodi nel corso del XIV. All’interno, opere pittoriche di Giacomo da Campli e di Giovan Battista ragazzini; nonché una statua  in pietra di Gagliardelli.

“Il campanile di Campli è il fratello degli altri tre di Atri, Teramo, Corropoli, meno nelle dimensioni. Esso è posto a destra del prospetto della chiesa; è costruito con pietra di travertino, ben riquadrata; è diviso in tre piani da semplici cornici e termina con il prisma ottagonale del 1474 […] Al di sopra del foro campanario è posta una graziosa bifora, con esile colonnina di pietra, che stimiamo essere quella di Ioanella”.

Il prestigio di Campli, città d’arte e di commerci, città d’origine della famiglia Palma, (di cui citiamo lo Storico Nicola) e la famiglia Rozzi (Ignazio, scienziato ed agronomo), al quale è intitolato l’Istituto Tecnico Agrario di Tramo.


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